Parto: scoperto l’interruttore che fa scattare le doglie

Uno studio dell’ Università di Newcastle in Australia mette luce sui meccanismi che inducono il travaglio.

Pubblicato il 20 giugno 2014 da

Alcuni ricercatori dell’University of Newcastle, in Australia, hanno scoperto una sorta di ‘interruttore elettrico’ nel muscolo uterino che farebbe scattare le doglie. Tale meccanismo però sembra non operare correttamente nelle donne incinte in sovrappeso, causando potenziali complicazioni nel parto. La ricerca, appena pubblicata su Nature Communications, contribuisce a spiegare le ragioni per cui le donne in sovrappeso tendono ad avere un travaglio lungo e difficile, spesso seguito da tassi più alti di parto cesareo.

L’equipe guidata da Roger Smith, del Mothers and Babies Research Centre dell’Università, ha elaborato profili dei numerosi mutamenti genetici che occorrono quando iniziano le doglie, e il loro interesse è stato attratto da un particolare gene, del tipo noto come canale del potassio. “Sappiamo che i canali del potassio sono coinvolti nell’insorgenza delle doglie, ma ve ne sono centinaia nel genoma umano e non si sapeva quale fosse la chiave che controlla le contrazioni”, scrive Smith.

I ricercatori bloccando questo particolare canale, chiamato canale hERG, hanno osservato che conduceva a contrazioni estremamente potenti e hanno capito di aver trovato il cosiddetto “interruttore elettrico”. Successivamente hanno dimostrato che il canale hERG non funziona correttamente nelle madri in sovrappeso.

Siamo ora in grado di sviluppare un trattamento sicuro, efficace e specifico per correggere il problema”, dichiara Smith. Sarà inoltre possibile trattare le donne in travaglio prematuro, quando l’inattivazione del canale può verificarsi troppo presto. Lo studio si conclude con un consiglio a tutte le gestanti. Dato che la maniera migliore di avere una vita lunga e sana è di nascere con il giusto peso e nel tempo giusto, il modo migliore in cui le madri possono assicurare ciò è “di smettere di fumare e di materne un peso corporeo sano prima di restare incinte”.